Roma, 15 set. (Adnkronos) – “Il Partito politico Italia Moderata informa che in data 09 settembre 2022 ha presentato al Ministero dell’Interno la richiesta per avere copia della comunicazione che il Ministero invia per dare indicazioni agli uffici elettorali costituiti presso le Corti di Appello della Repubblica, ci risulta anche che detta circolare è stata richiesta da altri interessati senza esito alcuno. Finora non è stata ricevuta alcuna risposta. A nostro parere alcuni soggetti che hanno beneficiato dell’esenzione, in effetti, non sono esonerati da predetta raccolta. Tra questi, in modo incontrovertibile, c’è la lista ‘Noi di Centro Mastella -Europeisti’ perché è incontrovertibile perché è un dato certo che undici uffici elettorali presso le Corti di Appello, hanno accettato la lista senza sottoscrizioni mentre altri nove la hanno ricusata”. Lo dichiara il segretario di Italia moderata, Antonio Sabella. “Secondo la nostra analisi vi sono altri soggetti che hanno beneficiato dell’esonero pur non avendone diritto. Per questa ragione facciamo appello al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo, e alle Magistrature competenti, perché, si faccia chiarezza. Su questa situazione anomala. Che vede alcune liste favorite ed altre penalizzate. La legge elettorale vigente detta Rosatellum è un vulnus per la democrazia e l’introdotto art. 6 bis legge 84\ 2022 ha complicato ulteriormente una legge di per sé poco comprensibile e di difficile attuazione, le norme vengono spesso interpretate a secondo le opportunità e le convenienze soggettive”, sottolinea. “Italia Moderata rimane allibita di costatare che nonostante i rappresentanti di quasi tutte le forze politiche affermano a parole la contrarietà a questa legge elettorale non hanno fatto passi concreti per sua abrogazione o modifica radicale. L’altro caso che ci fa rimanere molto perplessi è la dichiarazione dell’ex Sindaco di Napoli che ha raccolto cinquantamila firme in dieci giorni… Come ha fatto? Chiediamo a viva voce, sarebbe opportuno che la magistratura inquirente verifichi la validità che le firme apposte dei cittadini siano reali, vere e regolari, non quelle del certificatore ma quelle dei cittadini che hanno dato il consenso, alla lista. Diversamente argomentando emergerebbe l’ipotesi delittuosa di falso in atto pubblico”, conclude.
(pol/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 15-SET-22 20:01 NNNN